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CHIESA MADRE

Piazza Duomo, 10 - San Piero Patti (ME)

Chiesa Madre - San Piero Patti (ME)

Non si conosce con precisione la data di fondazione della Chiesa Madre di San Piero; molti affermano che le origini di essa debbano ricercarsi negli ultimi anni della fine del Trecento, o tutto al più nei primis-simi anni dell'inizio del Quattrocento, e queste date non sono improbabili, in quanto si sa di certo che essa esisteva nella prima metà del Quattrocento, epoca in cui, per come si apprende dal Wadding, per opera del Beato Matteo di Agrigento, veniva costruito il Convento e la Chiesa dei Minori Osservanti, nelle immediate vicinanze della Chiesa Madre. 

Tale Chiesa, nei primi anni del Settecento, presentava molte lesioni e minacciava addirittura di crollare, cosicché, nel 1721 veniva completamente demolita e ricostruita a nuovo, molto più grande e più bella di prima. 

In seguito, veniva fortemente danneggiata dal terribile terremoto di Messina e Catania del 1783, ma questa volta, anche con l'aiuto dello Stato, veniva ad essere riparata e riaperta al culto. 

Negli ultimi anni del 1800, a causa di una lenta e invisibile frana, i muri non reggevano più; quella Chiesa che era stata vanto del popolo Sampietrino, e la sede più bella, in cui avevano avuto luogo le più fervide preghiere ed il più devoto culto in onore di Maria Santissima della Catena, minacciava di crollare per sempre. 

A tale sciagura volle porre rimedio il non mai abbastanza compianto Canonico Giovanni Paleologo, che fu poi Decano e Arciprete della predetta Chiesa, il quale con la sua instancabile attività e solerzia, e con l'aiuto della cittadinanza tutta, e il più delle volte con i propri mezzi, riuscì a ricostruirla con criteri moderni e a rimetterla in funzione. 

Ancora oggi, sotto il grandioso organo, generosamente donato dallo Arciprete dott. Gioacchino Scaglione, può leggersi l'iscrizione seguente, incisa su di una lapide in marmo: 

D.O.M. a spese dei fedeli con diligenza del canonico Paleologo

questa chiesa riedificata quasi a nuovo consacrata il 18 giugno 1907

da Mons. Traina venne riaperta al culto dopo dodici anni di lavoro 

La Chiesa Madre fino al 1607 fu l'unica Parrocchia esistente in San Piero, da tale epoca in poi, le Parrocchie divennero due, in quanto Mons. Secusio, Arcivescovo di Messina e Patriarca di Costantinopoli, elevò a Parrocchia l'artistica Chiesa di Santa Maria. 

Nel 1742 Benedetto XIV, accogliendo l'istanza, già inoltrata da circa un secolo da parte di Bartolomeo Caccamo e del figlio Vincenzo, e riconoscendo, nel contempo, la grandiosità e la bellezza della Chiesa, la eleva ad « Insigne Collegiata », per cui, il popolo di San Piero, giornalmente poteva ascoltare la Messa Collegiale e il Divino Ufficio recitato e cantato da dodici Canonici, fra i quali si notavano tre Dignitari, e cioè il Decano che ne era il Capo, l'Arcidiacono ed il Tesoriere. 

Fra le opere più belle della Chiesa notiamo le seguenti: 

Un artistico sarcofago in marmo, sostenuto da due leoni, e sormontato da una statua di Gesù Redentore in mezzo a due Angeli.

Questo sarcofago, costruito in parte in marmo locale, e in parte in marmo da Carrara, è una scultura veramente fine e singolare e di incomparabile bellezza; in esso riposano le ossa del Nobile Domenico Natoli, sposo di Caterina Scaglione, a spese della quale fu costruita l'opera che porta la data del 1608. 

Una statua in marmo di Maria Santissima dell'Idria, opera della Scuola del Gagini, lavoro veramente meraviglioso e di straordinaria fattura, giudicato fra i più bei lavori del genere che si trovano in tutte le Chiese della Provincia di Messina e di molti altri capoluoghi della Sicilia. 

Una statua in marmo di Santa Caterina di Alessandria, opera bella e grandiosa, sia per la sua espressione, sia per le pieghe del suo vestiario e sia per la ruota del martirio. Opera della Scuola del Gagini. 

Una statua in marmo della Santissima Annunziata, anch'essa opera della Scuola Gagini, lavoro sublime e meraviglioso, sia per l'espressione umile della Madonna e sia per la bellezza celestiale dell'Angelo, che in atto solenne Le manifesta i Voleri Eterni di Dio. 

Tre celebri portali, costruiti in pietra da taglio; di cui uno Secentesco collocato dinanzi alla Cappella di Maria Santissima della Catena, e gli altri due Cinquecenteschi posti uno dinanzi alla Cappella della Santissima Annunziata, e l'altro dinanzi all'altare di San Francesco di Assisi. 

Il portale che trovasi dinanzi alla Cappella di Maria Santissima della Catena presenta due colonne monolitiche artisticamente lavorate con bassorilievi in istile barocco e con capitelli in istile corinzio; mentre gli altri due che sono di uguale grandezza, presentano quattro lesene, due per ciascuno, lavorate con bassorilievi nella parte più bassa, con scanalature nella parte più alta, e, infine, sono sormontate da capitelli corinzi. 

Come è ovvio, tutti e tre i portali presentano, quali elementi soprastanti ad essi, le rispettive trabeazioni, i relativi fregi e le rispettive cornici. Tali portali si trovano lungo una buona parte della parete destra della Chiesa, e sono cosi ben disposti, e cosi sfarzosamente ed armonicamente costruiti che, nel loro insieme, non possono non dare al visitatore una sensazione straordinaria di magnificenza e di bellezza. 

L'altare della Madonna del Rosario e l'altare di San Pancrazio, meravigliosamente costruiti in marmo locale, intarsiato con marmi policromi. 

Il coro estivo, collocato dietro l'altare maggiore, scultura veramente bella e meravigliosa, in legno di noce e sormontata da pregiate statuette tra l'uno e l'altro stallo. 

Un tronetto di marmo policromo con elegantissime colonnine, per il Santissimo Sacramento, sormontato anch'esso da un'artistica Immagine dell'Eterno Padre, in mezzo ad una miriade di Angeli. 

Un grandioso dipinto della Scuola del Novelli raffigurante Gesù nell'atto in cui consegna le Chiavi all'Apostolo Pietro. Quadro di una bellezza eccezionale, per la vivacità e l'armonia dei colori, che non solo fa rivivere al vivo la scena che intende rappresentare, ma che lascia nell'animo del contemplatore una impressione di qualche cosa di sublime, di misterioso e di grandezza. (Nel 1982 è stato restaurato a cura e a spese dell'Assessorato Regionale ). 

Un eccellente dipinto del Thomasius del 1671, raffigurante la Deposizione di nostro Signore Gesù e le Anime Sante del Purgatorio. Opera singolare a nessuna altra seconda. Dinanzi a questo capolavoro numerosissimi fedeli usano far celebrare le « Messe Gregoriane » in suffragio ai propri cari. 

Un bellissimo quadro di Sant'Agata e di Santa Lucia di Autore ignoto. 

Alcune statue in legno, fra cui, quella di San Pancrazio, della Madonna della Catena e di Sant'Antonio Abate. 

Infine, all'occhio del visitatore, il campanile di tale Chiesa si presenta alquanto basso e tozzo. Esso, in origine, era un campanile pendente e di considerevole altezza, sormontato da una elegantissima cella campanaria, costituita da quattro gruppi di tre colonne monolitiche in marmo locale, lavoro unico in tutta la Sicilia e forse in tutta l'Italia Meridionale.

Tale pendenza, però, era apparente anziché reale, giusta per come risulta dalla base del campanile e dai cornicioni in pietra della base medesima; però, tale lavoro, nella prima metà del secolo scorso, per l'incompetenza di coloro che reggevano le sorti del nostro paese, col pretesto che, a causa di eventuali scosse sismiche, cadesse sul palazzo degli Orioles, veniva in gran parte demolito e ricostruito nella forma attuale. 

Su tale campanile, fra le altre campane, si nota un grandioso campanone, costruito nell'« anno del Signore Milleseicento », su cui vi si vedono due bassorilievi della Madonna della Catena sotto i cui piedi vi si legge: «AVE MARIA, GRATIA PLENA », cioè a dire « Ave Maria piena di grazie »; e, intorno all'orlo dello stesso, vi si nota la frase che qui si trascrive: 

«Defunctos plango, vivos vogo, fulgura fello, ventorum rabie mitigo, festa cano», 

che nel nostro idioma si potrebbe volgere con le parole seguenti: 

«Piango i Morti, invito i Vivi alla preghiera, allontanando i fulmini, mitigo la furia dei viventi, celebro con il mio suono le feste»

Ascolta l'audio guida della

Chiesa Madre - San Piero Patti

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